mercoledì 10 luglio 2013

Pezzi di Cuore

Ogni donna, ed ogni uomo di riflesso, lo sa: la vita fisica e psicologica di una donna ha una meravigliosa ciclicità, che rende l'esistenza incerta e oscillante, gli equilibri non statici e più interessanti. 
Sembra che tutto passi attraverso un magico numero: il 3.
Come dei frattali che prendono vita gli uno dagli altri, somigliandosi eppur differenziandosi.
Tre le fasi macro della vita di una donna abbiamo l'innocenza, la fertilità, la menopausa.
Tre fasi del ciclo mestruale: preovulatorio-ovulatorio-post ovulatorio.
Tre le fasi della gravidanza: primo-secondo-terzo trimestre; durante il parto, come ad uno specchio, il rimando durante il travaglio alle tre fasi dell'endogestazione:prodromi-travaglio-spinta.
Ed eccomi al punto su cui mi sento di riflettere adesso, l'esogestazione. Perché anche qui secondo me c'è di nuovo nel primo anno di vita del bambino una ciclicità che tanto ricorda le precedenti: la simbiosi, la coscienza delle proprie potenzialità, il distacco.
Mi trovo a vivere questa ultima fase. Pappotta si sta preparando a lasciare le nostre mani ed a camminare da sola.
Mi perdo a ripensare ai giorni che hanno preceduto il nostro parto ed al parto stesso, a quanto sia stato bello. A quanto non cambierei una virgola di tutto quello che è accaduto e che ha portato questa splendida bambina ad essere quello che è.
È proprio vero, i figli sono pezzi di cuore. Ma pezzi che decidiamo di perdere per sempre, pezzi che doniamo al mondo senza possederli più. Bello pensare che ci sia un pezzo del mio cuore che ha intrapreso una nuova strada, tutta Sua.

lunedì 1 luglio 2013

Pugno di ferro!

Pappotta come tutti i bimbi sfama la sua insaziabile curiosità intrufolandosi ovunque; non conosce il pericolo, ma noi siamo qui per guidarla. Per proibirle le cose? No, mi sentirei di dire! Per insegnarle i pericoli si però, per aiutarla a capire che si riflette su quello che si fa. 
Non abbiamo tolto i "pericoli" intorno a Pappotta: il videoregistratore, i soprammobili, le piante..Pappotta può avere a disposizione una vasta gamma di oggetti e situazioni davanti alle quali i suoi genitori non le dicono "no!", ma le spiegano "perché no".
È molto faticoso, ci vuole una buona dose di pazienza. Ma sono sicura che il lavoro a lungo termine ripagherà. Per non parlare del fatto che la bimba potrà generalizzare quei "perché no" anche in ambienti nuovi e sconosciuti e non solo nella sua quotidianità.
Ci siamo sentiti dire che "non abbiamo pugno di ferro"..beh, questa cosa mi solleva, mi rende davvero felice.
Non vedo a cosa serva un pugno di ferro quando con una persona (anche se piccola) si può avere un cuore d'oro.
Non vedo a cosa serva domare quando si può insegnare la libertà.