venerdì 28 giugno 2013

Mamma girello e altre storie

Pappotta ha cominciato ad alzarsi ed ha cominciato a voler fare i suoi primi passi.
Sono molto soddisfatta di aver aspettato lei, senza fretta, senza voler precorrere i tempi o anticipare le sue necessità. Un conto è muoversi in quella che Vygotsky chiama "zona di sviluppo prosimale", un conto è voler far fare ai bambini cose per cui non sempre sono già pronti. Ecco perché è importante il ruolo del genitore che meglio di chiunque altro conosce il proprio figlio.
Da molti anni ormai è sconsigliato l'uso del girello, quanto mai dannoso per la postura e la propriocezione (il bambino infatti non riesce a vedersi i piedi, si muove appoggiando solo le punte e facendo pressione sull'anca), pensate che in Canada ne è vietata la vendita!
Ma c'è una cosa che io e Pappotta facciamo e che ci fa divertire tantissimo: mamma girello!
Per aiutarla a mettersi in piedi mi metto a quattro zampe e poi mi abbasso, come fanno i cammelli! Mi metto in questa posizione yoga e mentre la bimba si organizza per alzarsi io ne approfitto per fare qualche secondo di stretching :) Poi, mani sulle spalle e si comincia: lei cammina ed io seduta a gambe larghe comincio a muovermi usando anche e glutei: una bella ginnastica anche per me! E' un gioco davvero divertente!
Lo scorso anno, quando ancora Pappotta sguazzava nelle acque tiepide del mio grembo, al mare con mio marito osservammo un signore di colore che montava i banchi in cui la sera avrebbe venduto la sua merce; intorno a lui correvano due deliziosi e vivaci bambini che avranno avuto cinque o sei anni. Ad un certo punto il signore si sdraia e i bambini gli corrono incontro, gli si buttano addosso e cominciano a giocare.
Il corpo, sempre più sconosciuto nella nostra cultura. Cerchiamo miriadi di oggetti per frapporli tra noi e nostro figlio, giochi, passeggini, carrozzine... eppure a loro basterebbe il nostro corpo. Cosa c'è per loro di più tiepido, profumato e familiare?
Teniamoceli stretti, giochiamo con loro, rotoliamo, torniamo anche noi bambini, sporchiamoci con il cibo, tocchiamoci, diamo ai nostri figli la possibilità di sperimentare e osservare i nostri grandi corpi che incoraggiano i loro alla scoperta del mondo.

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